Anni 80; altra discoteca famosissima in tutto il nord Italia, a 5 km da casa, il picchio rosso. Un locale stupendo, con zona all'aperto in estate veramente fantastica. Musica a tutto volume e tanta, tanta bella gente. La mia serata preferita aera il mercoledì sera dove si trovava poco monellame e la musica era, a mio avviso, migliore rispetto ai week end.
Fu il punto di riferimento della disco in tutta italia.
Nata dall’intuizione di un gruppo di imprenditori tra i quali Mario Boni, che con
l’architetto Lugli ne disegno’ le forme ( dall’alto sembra proprio un picchio ) in una
epoca dove i nomi dei pennuti venivano utilizzati come brand di discoteche ( Kiwi,
Marabu, Picchio Rosso, Picchio Verde ) si distinse subito per gli interni futuristici.
“Erano i primi anni del cambiamento e dell’arrivo della disco dance – ricorda Mario
Boni il fondatore – ( lo studio 54 a New York apri’ nel 1977 ) era l’era della disco
music, il passaggio dalle orchestre ai djs, questi “intrattenitori” che costando meno
delle orchestre presero sempre piu’ piede e diventarono dei personaggi e sapevano far
divertire la gente all’interno delle piste miscelando i dischi, rigorosamente in vinile, a
tempo, non era piu’ il tempo delle balere, ora c’erano le disco. Per realizzare la consolle
del Picchio, ci ispirammo proprio a quella dello studio 54 di New York.
Le luci stroboscopiche, i primi effetti laser, gli impianti audio piu’ potenti erano gli
ingredienti dei nuovi luoghi del divertimento. Le Discoteche. Anche il modo di ballare
cambio’. Dal solo ballo di coppia si passo’ ai balli individuali seguendo il ritmo delle
casse.
informazioni, foto e testi tratti fra gli altri da: fabrizio zanni - comune di formigine
fabioranuzzi.it